Privacy & Cookies Policy

Cliccando sul bottone "OK" dai il tuo consenso all'utilizzo di cookie per fini statistici e per migliorare la navigazione.
Se desideri maggiori informazioni sulla cookie policy, clicca sul bottone "Privacy & Cookies Policy" qui di seguito.

Privacy & Cookies Policy OK
Home Chi Siamo Cosa Facciamo FAQ Ottieni Assistenza Contatti Blog DONA
 06.84.022
  •   06.84.022
  • info @ italiarisponde . com
  • Via Vittorio Veneto, 54/b
  • 00187 Roma (RM)
  • Disponibili, dalle 8:00 alle 20:00,
  • 7 giorni su 7, 365 giorni l'anno.
Copyright © 2025 Ente Italia Risponde
 
 
 

 

F.A.Q.


 
Consulta Domande e Risposte (Frequently Asked Questions o FAQ). Dalla previdenza alla scuola, dal lavoro al fisco, le informazioni sempre a portata di click e costantemente aggiornate dagli esperti del servizio Italia Risponde.
  • ⇠Previou
  • 1
  • 2
  • ...
  • 4(current)
  • 5(current)
  • 6(current)
  • ...
  • 12
  • 13
  • ⇢Next

La firma che consente di scambiare in rete documenti con piena validità legale.

La firma elettronica qualificata (FEQ) - o digitale - è il risultato di una procedura informatica, detta validazione, che garantisce l’autenticità, l’integrità e il non ripudio dei documenti informatici.

Possono dotarsi di firma digitale tutte le persone fisiche: cittadini, amministratori e dipendenti di società e pubbliche amministrazioni. È possibile rivolgersi ai prestatori di servizi fiduciari qualificati autorizzati da AgID che garantiscono l’identità dei soggetti che utilizzano la firma digitale.

Dal 2006, è inoltre possibile usare il formato di firma Portable Document Format (PDF): il sito web di Adobe System illustra le specifiche del formato PDF necessarie per lo sviluppo di ulteriori prodotti di verifica e generazione della firma digitale.

L’Agenzia per l’Italia Digitale mette a disposizione una guida per l’apposizione di firme e informazioni su documenti firmati, che illustra anche la firma in formato pdf (PAdES).

Clicca qui per i dettagli

L'Azione di classe, o Class-Action (art. 140 bis del Codice del Consumo), è un’azione a “tutela dei  diritti  individuali omogenei e interessi collettivi dei consumatori e degli  utenti”,  esercitabile per l’accertamento della  responsabilità e per la condanna al risarcimento  del danno e alle restituzioni, derivanti da  danni o inadempienze contrattuali, legati al consumo.

La Class-action, consente ai consumatori o utenti che hanno subito danni derivanti  da prodotti difettosi-pericolosi, oppure da comportamenti commerciali scorretti o contrari alle norme sulla concorrenza, di unire le proprie forze per  ottenere il risarcimento, in ipotesi in cui il ricorso al giudice sarebbe troppo oneroso per un singolo individuo.

Dal 1° gennaio 2010, tutti coloro che si trovino nella stessa situazione di chi ha promosso la causa, nelle ipotesi  suddette, possono aderire all’ azione di classe, facendo valere i propri diritti, anche attraverso il promotore e senza bisogno di ricorrere autonomamente ad un avvocato. Il procedimento sarà snello e consentirà di avere una sentenza immediatamente esecutiva.

Infatti, l’articolo 140 bis, comma 9, lettera b) del decreto legislativo 206/2005 (Codice del consumo) prevede che:
"[…] Con la stessa ordinanza il tribunale:
fissa un termine perentorio, non superiore a 120 giorni dalla data di scadenza di quello per l’esecuzione della pubblicità, entro il quale gli atti di adesione, anche a mezzo dell’attore, sono depositati in cancelleria. Copia dell’ordinanza è trasmessa, a cura della cancelleria, al Ministero dello Sviluppo economico che ne cura ulteriori forme di pubblicità, anche mediante la pubblicazione sul sito del Ministero. "

La class action in pillole

  • In che cosa consiste: l'azione di classe consiste in un'azione collettiva, promossa da uno o più consumatori/utenti, i quali - titolari di diritti individuali omogenei - agiscono in proprio oppure dando mandato ad un'associazione di tutela dei diritti dei consumatori o ad un comitato al quale partecipano. Gli altri consumatori interessati, titolari di una pretesa omogenea, possono  aderire all'azione di classe già promossa, senza dover ricorrere al patrocinio dell'avvocato. Resta salva, comunque, la possibilità di agire individualmente per la tutela dei propri diritti. Quest'ultima ipotesi è incompatibile con la scelta di esercitare o aderire ad una class action.
  • Da chi: dai consumatori/utenti che abbiano subito le conseguenze di condotte o pratiche commerciali scorrette; oppure che abbiano acquistato un prodotto difettoso o pericoloso; oppure ancora che versino in una situazione omogenea di pregiudizio nei confronti di un'impresa, in conseguenza di un inadempimento contrattuale.
  • Per cosa: l'azione di classe ha per oggetto l'accertamento della responsabilità e la condanna al risarcimento del danno e alle restituzioni in favore degli utenti/consumatori.
  • Come: mediante ricorso al tribunale ordinario che abbia sede nel capoluogo della regione in cui ha sede l'impresa, uno o più soggetti consumatori/utenti propongono l'azione assistiti da un avvocato, eventualmente dando mandato a un'associazione di tutela dei consumatori o attraverso un comitato appositamente costituito. Tutti gli altri cointeressati possono aderire senza doversi rivolgere all'avvocato.
  • Benefici: se molte persone ricevono singolarmente un danno di portata economicamente modesta difficilmente decidono di sostenere individualmente le spese necessarie per sostenere e vincere la partita legale. Nell'azione esercitata collettivamente, invece, l'unificazione dei procedimenti consente di abbattere le spese (sia quelle sostenute dai consumatori, sia quelle sostenute dall'amministrazione della giustizia); inoltre consente il formarsi di una interpretazione uniforme delle varie fattispecie. E anche il singolo acquista maggiore "forza" nei confronti della grande impresa.

Per maggiori informazioni

  • Codice del consumo
  • Class action: il nuovo 140-bis
  • Legge 23 luglio 2009, n. 99 - Legge Sviluppo
  • Ordinanze

Il progetto nazionale finanziato dalla Commissione Europea per la realizzazione del nodo eIDAS italiano.

FICEP è il primo “server trasfrontaliero italiano”: la sua implementazione consente la circolarità delle identità digitali italiane fra tutti gli stati membri dell’Unione Europea.

AgID, in raggruppamento con Infocert S.p.a., Politecnico di Torino, Telecom Italia S.p.a., si è aggiudicata con il bando CEF-Telecom eID 2014 un finanziamento per la realizzazione del nodo eIDAS italiano.

Grazie al progetto FICEP con la realizzazione di un nodo eIDAS nazionale è possibile per i cittadini italiani accedere ai servizi online di altri paesi comunitari (ad esempio servizi universitari, bancari, servizi delle pubbliche amministrazioni, altri servizi online) utilizzando le credenziali ottenute nel sistema pubblico di identità digitale SPID, come anche con la Carta d'Identità Elettronica (CIE). Al tempo stesso cittadini europei in possesso di identità digitali nazionali riconosciute in ambito eIDAS, possono accedere ai servizi delle Pubbliche amministrazioni italiane.

Il 12 Maggio 2017 la Direzione Generale dell’Informatica (DIGIT) della Commissione europea ha comunicato ad AGID il completamento con successo dei test di validazione sulla corretta implementazione ed interoperabilità del nodo eIDAS italiano. Dopo la Spagna, l’Austria e la Croazia, l’Italia è il quarto paese in Europa ad aver un nodo eIDAS operativo.

Nella realizzazione del progetto FICEP è stata adottata una importante novità per lo sviluppo tecnologico della PA italiana: l’infrastruttura del progetto FICEP è stata realizzata interamente all’interno di un Virtual Data Center nell’ambiente CloudPA, la community cloud che utilizza i servizi del lotto 1 del Contratto quadro SPC CLOUD, basata sulla piattaforma OpenStack.

L'interconnessione al Nodo FICEP degli IDP SPID e del Ministero dell'Interno è stata ultimata, consentendo ai cittadini italiani di accedere con le proprie credenziali SPID e con la CIE ai servizi online delle PA degli altri Stati dell'Unione che hanno realizzato il loro nodo nazionale.

Numerose sono le pubbliche amministrazioni italiane che hanno integrato il nodo eIDAS nazionale (FICEP) per consentire ai cittadini EU in possesso di credenziali aderenti alla normativa eIDAS di accedere ai servizi online italiani che aderiscono a SPID.

Si ricorda che, ai sensi  del regolamento eIDAS, le pubbliche amministrazioni hanno l'obbligo di integrare il nodo nazionale per consentire l'accesso dei cittadini EU ai propri servizi in rete.

Clicca qui per i dettagli

SIOPE+ è l’evoluzione del Sistema Informativo sulle Operazioni degli Enti Pubblici (SIOPE) per la rilevazione ed il monitoraggio di incassi e pagamenti ordinati dalle pubbliche amministrazioni ai propri tesorieri/cassieri  attraverso Ordinativi Informatici di pagamento ed incasso (OPI)  emessi in conformità allo Standard OPI emanato da AgID.

Il progetto SIOPE+, disciplinato dall’art. 1, comma 533, della legge 11 dicembre 2016 (legge di bilancio 2017), impegna, con la gradualità definita da appositi Decreti MEF, tutte le Amministrazioni Pubbliche a:

  1. ordinare incassi e pagamenti al proprio tesoriere o cassiere utilizzando esclusivamente ordinativi informatici emessi secondo lo Standard OPI definito dall’AgID;
  2. trasmettere gli ordinativi informatici al tesoriere/cassiere solo ed esclusivamente per il tramite dell’infrastruttura SIOPE+, gestita dalla Banca d’Italia.

Con l'evoluzione da SIOPE  a SIOPE+  si è passati dal protocollo di emissione degli ordinativi informatici (Ordinativo Informatico Locale - OIL), disciplinato nelle singole Convenzioni di Tesoreria,  ad uno Standard nazionale (Ordinativo di Pagamento ed Incasso - OPI) soggetto ad una interazione tecnologia ed applicativa regolata e controllata da AgID.

L’AgID, in  collaborazione con la RGS e la Banca d’Italia, attraverso un percorso di condivisione con tutti gli attori del processo relativo al pagamento ed incasso degli enti pubblici  ha emesso lo standard di riferimento nazionale di cui, gestisce e sovraintende le attività d’implementazione presso gli enti, la manutenzione e la evoluzione nel tempo.

Nel dicembre 2016 è stata pubblicata la prima versione del documento "Regole tecniche e standard per l’emissione dei documenti informatici relativi alla gestione dei servizi di tesoreria e di cassa degli enti del comparto pubblico attraverso il Sistema SIOPE+", di seguito Regole tecniche OPI che costituiva la base dello standard nazionale emesso .

Clicca qui per i dettagli.

pagoPA non è un sito dove pagare, ma una nuova modalità per eseguire tramite i Prestatori di Servizi di Pagamento (PSP) aderenti, i pagamenti verso la Pubblica Amministrazione in modalità standardizzata.

Si possono effettuare i pagamenti direttamente sul sito o sull’applicazione mobile dell’Ente o attraverso i canali sia fisici che online di banche e altri Prestatori di Servizi di Pagamento (PSP), come ad esempio le agenzie di banca, gli home banking, gli sportelli ATM, i punti vendita SISAL, Lottomatica e Banca 5 e presso gli uffici postali.

Clicca qui per i dettagli.

Il modello F24 deve essere utilizzato da tutti i contribuenti, titolari e non titolari di partita Iva, per il versamento di tributi, contributi e premi.

Il modello è definito “unificato” perché permette al contribuente di effettuare con un’unica operazione il pagamento delle somme dovute, compensando il versamento con eventuali crediti.

I contribuenti titolari di partita Iva hanno l’obbligo di utilizzare, anche tramite intermediari (professionisti, associazioni di categoria, Caf, ecc.), modalità telematiche di pagamento.

Quali tributi e contributi si possono pagare

Il modello F24 va utilizzato per pagare:

  • imposte sui redditi (Irpef, Ires)
  • ritenute sui redditi da lavoro e sui redditi da capitale
  • Iva
  • imposte sostitutive delle imposte sui redditi, dell’Irap e dell'Iva
  • imposte sui giochi
  • Irap
  • addizionale regionale e comunale all'Irpef
  • accise, imposte di consumo e di fabbricazione
  • contributi Inps, Inail, Inpgi, Cipag, Cnpr, Enpacl, Enpap, Enpapi, Epap, Eppi, Cnocl e premi Inail
  • Imu, Imi, Imis, Tari e Tasi
  • Tosap/Cosap, Imposta comunale sulla pubblicità/canone per l’installazione di mezzi pubblicitari. Nel modello F24 nello spazio “codice ente/codice comune” deve essere riportato il codice catastale del Comune in cui sono ubicati gli immobili o le aree e gli spazi occupati
  • imposta/contributo di soggiorno. Gli enti locali che intendono riscuotere l’imposta di soggiorno avvalendosi del modello F24 devono inviare via pec una richiesta alla Divisione Servizi – Settore Versamenti e innovazione - Ufficio Struttura di gestione (agenziaentratepec@pce.agenziaentrate.it). La richiesta, in cui è necessario specificare da quale data far decorrere la nuova modalità di versamento, deve essere corredata dalla delibera del Consiglio Comunale con la quale è stato adottato il relativo regolamento
  • diritti camerali
  • alcune tipologie di proventi derivanti dall'utilizzo dei beni di Demanio e di Patrimonio dello Stato sulla base delle comunicazioni specificatamente trasmesse agli utilizzatori
  • somme dovute per la registrazione dei contratti di locazione
  • le somme dovute in relazione alla presentazione della dichiarazione di successione (imposta sulle successioni, imposta ipotecaria e catastale, tasse ipotecarie, imposta di bollo, Invim e tributi speciali, nonché i relativi accessori, interessi e sanzioni)
  • imposta sostitutiva sui finanziamenti
  • imposta sulle assicurazioni
  • tasse scolastiche
  • somme da corrispondere agli uffici provinciali-territorio dell'Agenzia delle entrate in relazione ai servizi ipotecari e catastali
  • le imposte e i relativi interessi, sanzioni e accessori richiesti dagli uffici dell’Agenzia delle Entrate in sede di registrazione degli atti giudiziari emessi a partire dal 23 luglio 2018.

Con il modello F24 vanno, inoltre, versate tutte le somme (compresi interessi e sanzioni) dovute in caso di:

  • autoliquidazione da dichiarazioni
  • ravvedimento
  • controllo automatizzato e documentale della dichiarazione
  • avviso di accertamento (in caso di omessa impugnazione)
  • avviso di irrogazione di sanzioni
  • istituti conciliativi di avvisi di accertamento e irrogazione di sanzioni (accertamento con adesione, conciliazione giudiziale).

Clicca qui per i dettagli.

Categorie

  • Consumatori
  • Economia/Fisco
  • Giustizia
  • Impresa
  • Istituzioni/PA
  • Istruzione / Formazione
  • Lavoro
  • Previdenza
  • Salute
  • Tecnologia/Innovazione
  • Utility

 

Contatti
  • Ente Italia Risponde
    Servizio di Pubblica Utilità
  • Telefono: 06.84.022
    E-mail: info@italiarisponde.it
  • Via Vittorio Veneto, 54/b
    00187 Roma (RM)
  • Disponibili, dalle 8 alle 20
    7 giorni su 7, 365 giorni l'anno.
Utility
  • Privacy Policy
  • Chiamami
  • Numeri Utili
  • App Immuni
  • Indice PA

Link Istituzionali
  • Governo Italiano
  • Ministero della Salute
  • Ministero Sviluppo Economico
  • Agenzia delle Entrate
  • Ministro per l'Innovazione tecnologica e la Digitalizzazione
  • Ministero dell'istruzione, delll’università e della Ricerca
Seguici su
  • Copyright © 2021 Ente Italia Risponde
    - C.F.: 96481000584